giovedì 29 dicembre 2011

Una Botta Di Vita

Una botta di vita
I greco ortodossi ed i cattolici armeni si sono affrontati a colpi di scopa nella Basilica della Natività di Betlemme E se le sono, per così dire, date di santa ragione. In tal modo  si saranno sentiti più umani tra gli altri umani. E non già, come al solito,  una via di mezzo tra gli umani ed i…trascendentali. Tutti noi sbagliamo.  E non è uno scandalo riconoscerlo. Uno scandalo sarebbe non riconoscerlo affatto.
Westwind

mercoledì 28 dicembre 2011

Westwind Overture


DEMOCRAZIA  SOSPESA ?
Che strano  - pensò il mendicante  -  Non me ne ero accorto !
Westwind

There is no way out (non c'è via di uscita)

There is no way out (non v’è via d’uscita)



Vi sono dei momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida mortale (Oriana Fallaci).



Westwind

mercoledì 21 dicembre 2011

LE COSE  CHE  PIU’ CONTANO….….
Un buon Natale ed un felice Anno Nuovo a tutti Voi !
Aryan Smith scivola sul ghiaccio. E va a finire sotto le ruote del pullman. Ove rimane incastrata ed impossibilitata ad uscirne.. E’ gravemente ferita. Interviene l’agente Peck, della Contea di Salt Lake City. Comprende che i soccorsi potrebbero tardare. E’ necessario pertanto tenere in caldo il cuore della ragazza…nonché lo spirito. Le prende la mano. La trattiene tra le sue e le sussurra: “I’ll stay until we get you out “ Resterò da te finchè non ti tireremo fuori.
Adesso lasciamo parlare Massimo Gramellini che, nella prima pagina della “Stampa” di Torino del 20/12 us ha reso nota la vicenda : “Poi Arianna si è salvata, l’agente Peck è diventato un’eroe nazionale e la sua spremuta di umanità è tra le più lette (negli USA)…forse perchè….parla al subconscio di tutti. Anche noi “ aggiunge Gramellini “- come Arianna – siamo finiti sotto il pullman un poco per colpa nostra e molto per l’irresponsabilità di chi era al volante. Siamo feriti ma vivi e possiamo ancora salvarci se qualcuno avrà la forza “ e, secondo Westwind, la sensibilità “di stendersi accanto a noi e tenerci la mano, sussurrando le stesse parole. Resterò qui  finchè non ti tireremo fuori….!”
Quanta poesia in questa prosa !
Westwind

venerdì 9 dicembre 2011


SPREAD (Uber alles ?)

L’adozione della lingua tedesca nel titolo del post è del tutto intenzionale. Su come si formi lo spread nessuno dice nulla.( Si tratta sostanzialmente di un nuovo catechismo, europeo). E’ in realtà una statistica. (a suo confronto, la statistica dei Polli di Trilussa poteva definirsi corretta, quando ai dati di fatto- i polli- sui quali si basava. Ma su quali dati di fatto si basa lo spread? Su un coacervo di indicazioni delle banche. Cioè sugli enti che hanno determinato la crisi. Sono dati non certo impermeabili ad inframettenze e manipolazioni esterne. E che consentono di controllare, per così dire, la situazione. In modo molto incisivo. Una volta per raggiungere questo obiettivo si guerreggiava. Troppo rumore. Troppa platealità.  Adesso la situazione si è fatta più asettica. E remunerativa per alcuni settori, che la egemonizzano. Con il silenzioso beneplacito della pubblica opinione. Cioè del coro normalmente belante. Allineato e (come crede) coperto. C’è solo da chiedersi dove è andata a finire quella che era l’Europa dei suoi fondatori.  Ed allora non rimane che ad inneggiare alla Gran Bretagna ! Aveva visto giusto (sin dall’inizio)

Bluewind 


giovedì 8 dicembre 2011

ERRORI DI SBAGLIO ?


ERRORI  (DI SBAGLIO ?)
In effetti stupisce non poco che si intenda risolvere i problemi esistenti, facendo ricorso, in gran parte alle tasse. E per quanto riguarda i tagli, si effettuano in gran parte sulle pensioni. Ma per fare questo occorreva scomodare gli accademici ? Stupisce inoltre che le attività “parzialmente” commerciali non debbano pagare l’Ici (ad es. il bar di un oratorio). Forse che statuire, per tali attività, il pagamento, magari in quota parte, dell’ICI violerebbe qualche (inespressa) norma della Costituzione ?. Ed i Sindacati ? Sono anch’essi costituzionalmente protetti da qualche altra (peraltro inesistente) norma costituzionale, dato che anch’essi non pagano l’ICI ?  E conseguentemente si battono perché l’Ici venga ripristinata e rafforzata ?  Ed i privilegi della “casta” quando verranno aboliti ?  In illo tempore ? (Cioè mai). Dovrebbe accompagnare il post  il brano video musicale che  invita a berci sopra. In effetti dovremmo farci un pensierino. Poiché, in mancanza d’altro,sembrerebbe l’unica soluzione possibile. Sarebbe lunica alternativa al piangerci sopra. Quest’ultima è una soddisfazione che non è il caso di dargli. A chi ? Ma ai poteri forti, naturalmente (tanto per non fare nomi. Il video non mi sarà possibile, forse, inserirlo in questo post (dati i mal di pancia di cui sembrano essere soggetti  attualmente Splinder, youtupe ed altri ancora). Chi ritenga il proprio tempo ben speso, potrà trovarlo su Westwin04.blog.spot. com. Penso che ne valga la pena.
Bluewind 



mercoledì 7 dicembre 2011


WE CAN’T
Se nel “Porta a porta” del 612/011 si pensa di individuare un vincente, questo non può essere Vespa. L’esordiente Monti, gelido e cortese al tempo stesso lo ha visibilmente addomesticato con le sue battute taglienti, sul tipo di quella : “Io non sono qui per far piacere a Lei”. E proseguendo così fino alla risposta data alla domanda, relativa al trattamento fiscale della manovra sui redditi alti, avente un evidente intento  provocatorio :“Vedo che Lei è abituato a ragionare di queste cifre”. Trattasi di una risposta resa ancora più tagliente perché data con indifferenza ed apparente asetticità.
Poveri comici ! (non penso a nessuno in particolare, questo è ovvio.). Hanno perduto quella che era la loro spalla (Berlusconi). Adesso non sanno più cosa dire. Travolti dallo spettacolo del “Porta a porta” del 6/12/011 che ha offerto agli spettatori un esempio di come deve essere un confronto dialettico basato sulla  intelligenza ed elegante, civile combattività degli interlocutori.
Quanto sopra esposto non assolve la (a dir poco) improprietà della”manovra”, impostaci dalla diarchia franco tedesca, manovra dalla quale, (BW spera di sbagliarsi), la recessione non diminuirà affatto (anzi).
Il post è accompagnato dal brano video musicale di “Un italiano vero” il cui interesse è dato dal fatto che gli spettatori moscoviti, con il loro entusiasmo simpatico e festante sembrano più italiani veri….di quelli veri.
Bluewind 


Tutti insieme (quasi) appassionatamente

Questa volta Gramellini (articolista del quotidiano “La Stampa”) mi trova in sintonia con quanto scrive in data odierna sotto il titolo “EQUITA’.  Trattasi di una garbata e fondata critica al decreto “Salva Italia”. Che ad avviso di BW non salverà e non rilancerà proprio nulla. Se così non fosse (ed ammesso che il Parlamento lo approvi….così com’è)  i politici avrebbero loro stessi assunto responsabilità di governo. E non avrebbero delegato altri, definiti tecnici, che peraltro hanno accettato di buon grado.  Infatti non si vede come possa verificarsi la ripresa ed il rilancio se si sottopone la collettività nel suo complesso ad un nuovo, pesante carico fiscale. In aggiunta a quello già esistente. Del quale quasi tutti (specie quelli che non contano nulla) sono vittime incolpevoli .

C’è pero il pianto del ministro Fornero. Che è veramente preoccupante. Poiché si ha la sensazione che non si riferisca ai sacrifici impostici dal diktat franco tedesco ma a quelli che verranno. Di entità più consistente, come garbatamente anticipato dal Premier e, meno garbatamente, da molti altri. (Ma cosa è realmente accaduto ? Abbiamo perduto una guerra ? Ma quando è stata dichiarata ?) In effetti non potrà esserci alcun effettivo rilancio.
E le ipotesi positive che vengono al riguardo enunciate fanno pensare , come ho esposto in una intervista ad una emittente televisiva in data odierna, ad una singolarissima sindrome. Di coloro che, avendo vuotato il bicchiere, lo ritengono ancora pieno.

E si ripromettono di proseguire la bevuta.

Accompagna il post un brano video musicale della “cantante della disperazione”. (Gianna Nannini). E, vista la situazione, il brano sembra che la descriva …come andrebbe descritta (paradossalmente).

Bluewind 






martedì 29 novembre 2011

Nello spazio infinito (Pianeta Primolevi)


NELLO SPAZIO INFINITO. (Pianeta Primolevi)



Si è tenuto in disparte. Garbatamente. Continuando nel Suo lavoro. Di chimico. Di studioso. Di scrittore. Senza rivendicare alcuna primogenitura ideologica. Poiché  il suo modo d’essere era quello di non farsi strumentalizzare da nulla e da nessuno. Ma ora c’è un pianetino che porta il Suo nome. Primolevi  (il tutto unito del suo nome rispetta le regole delle denominazioni celesti). Inizialmente la sua denominazione era un numero: il 4545. Ed un numero che ha un significato. 1l 1945 è l’anno del Suo rientro da Auschwitz. Il 45 si trova tra i due 17 (174517) del numero che i nazisti gli tatuarono sull’avambraccio e che non volle mai farsi cancellare, dopo la liberazione. A volte si ritiene che tutto o quasi avvenga per caso. (Chissà se è vero). La Sua predilezione per l’astrofisica e le esplorazioni spaziali ha lasciato tracce non certo marginali nei Suoi scritti. In effetti il Suo pensiero e la Sua concezione di vita erano dei continui colpi d’ala. Verso l’alto. Una volta, quasi a giustificare le ignominie del 900, disse: “Credo che quanto si va scoprendo sull’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo sia sufficiente ad assolvere questa fine secolo (il 900) e di millennio”. (Chissà se è così). Primo Levi. Dispiace non averlo conosciuto. Ciao, caro Amico ! (permettimi di chiamarTi così)



Bluewind 




lunedì 28 novembre 2011

L'APPARENZA INGANNA (MACBETH)



L’APPARENZA  INGANNA    (MACBETH)
IL male. Se apparisse così come dovrebbe apparire e cioè con un’apparenza turpe e ripugnante, la tragedia sarebbe finita prima di cominciare (B.CROCE). Ma appare in modo ben diverso da quello che è o dovrebbe essere la sua essenza. E’ un’apparenza che spesso si richiama alla grandeur, al bene comune, al male minore, al meglio tardi che mai,  alla libertà, alla democrazia, alla giustizia…con quel che segue. Non è neanche da escludere che spesso sia accompagnata da un briciolo di ciò che nominalmente e buonisticamente pretende di rappresentare. Ma, se non ci si vuole ciecamente affidare all’empiria dell’apparenza, non si dovrebbe evitare di considerare che a volte alcune vicende hanno un doppio significato ed una duplice valenza Di allettante  positività a copertura della negatività di fondo. Ed è questo il male. Non c’è nessun maligno che ne è il creatore, come l’umanità intera ha ritenuto per secoli di ritenere quasi per autocostruirsi un alibi per eventi orrendamente intervenuti nel corso dei secoli.
Occorre pertanto effettuare una rilettura della vicenda Macbeth e decriptarne e porre in chiaro il suo reale contenuto che non è quello granguignolesco che si è soliti attribuirgli e superando la platealità dell’abituale giudizio che pretende di considerare il Macbeth come il dramma della sete del potere e delle conseguenti lotte per acquisirlo. Troppo facile per essere vero. In realtà, come non si fa, occorrerebbe sempre e radicalmente esercitare il principio del “dubbio metodico”, come lo chiama Cartesio..
Poiché tutto ciò che noi prendiamo per vero è forse una frottola. E sono poche le cose, sempre secondo Cartesio, di cui davvero si può essere sicri. In linea, ancora più riduttiva, con tali valutazioni, troviamo Bacone, Copernico, Galilei e Newton, Kant ed Einstein (che ha fornito alle valutazioni predette il supporto scientifico sperimentale oltre che filosofico).
Nel dramma verdiano/shakespiriano Macbeth viene descritto come un essere che possiede un senso etico di base ma al quale, nei confronti della consorte (donna dura ed ambiziosa) è incapace di dargli una qualsivoglia operatività. In realtà è il classico uomo di paglia. Incapace di fare e di non fare. Una scoria umana.
Lady Macbeth. E’ il prototipo della donna che ha gli attributi esteriori della femminilità che però vengono utilizzati per fare da copertura al suo reale modo d’essere.
Il Male. Non c’è nessun Maligno che lo crea. Sta costantemente dentro di noi, in equilibrio con una manciata di bene. Fino a che non si traveste esso stesso da bene (assumendo le apparenze del bene nelle sue varie tipologie: libertà, carità, amore per l’umanità…e quant’altro) per compiacerci e farci fare – ovviamente a fin di bene – scelte sbagliate. Avviene in questo caso ciò che avviene, fisicamente, dentro di noi.Quando siamo colpiti da alcuni malanni (e si tratta dei più gravi). Non a causa di epidemie, attacchi di virus e cioè per causali esterne. Ma perché, dentro di noi, alcune cellule si mettono a funzionare …all’incontrario.
La foresta che si muove. E’ la foresta che simboleggia l’eticità troppo a lungo trascurata. Che in tempi più o meno lunghi o più o meno brevi prende il sopravvento sulla realtà del quotidiano (E’, ad avviso di BW, una specie di forza di gravità….dell’esistenza)
 Bluewind