I greco ortodossi ed i cattolici
armeni si sono affrontati a colpi di scopa nella Basilica della Natività di BetlemmeE se le sono, per così dire, date di santa
ragione. In tal modo si saranno sentiti più umani tra gli altri umani. E
non già, come al solito,una via di
mezzo tra gli umani ed i…trascendentali. Tutti noi sbagliamo.E non è uno scandalo riconoscerlo. Uno
scandalo sarebbe non riconoscerlo affatto.
Vi sono dei momenti nella vita in cui tacere diventa
una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida mortale(Oriana Fallaci).
Westwind
mercoledì 21 dicembre 2011
LE COSE CHEPIU’ CONTANO….….
Un buon Natale ed un felice Anno Nuovo a tutti Voi !
Aryan Smith scivola sul
ghiaccio. E va a finire sotto le ruote del pullman. Ove rimane incastrata ed
impossibilitata ad uscirne.. E’ gravemente ferita. Interviene l’agente Peck,
della Contea di Salt Lake City. Comprende che i soccorsi potrebbero tardare. E’
necessario pertanto tenere in caldo il cuore della ragazza…nonché lo spirito.
Le prende la mano. La trattiene tra le sue e le sussurra: “I’ll stay until we get you
out “ Resterò da te finchè non ti tireremo
fuori.
Adesso lasciamo parlare Massimo
Gramellini che, nella prima pagina della “Stampa” di Torino del 20/12 us ha reso nota la vicenda : “Poi Arianna si è salvata, l’agente Peck è
diventato un’eroe nazionale e la sua spremuta di umanità è tra le più lette
(negli USA)…forse perchè….parla al
subconscio di tutti. Anche noi “ aggiunge Gramellini “- come Arianna – siamo finiti sotto il pullman un poco per colpa
nostra e molto per l’irresponsabilità di chi era al volante. Siamo feriti ma
vivi e possiamo ancora salvarci se qualcuno avrà la forza “ e, secondo
Westwind, la sensibilità “di stendersi
accanto a noi e tenerci la mano, sussurrando le stesse parole. Resterò quifinchè non ti tireremo fuori….!”Quanta poesia in questa prosa
!
Westwind
venerdì 9 dicembre 2011
SPREAD (Uber alles ?)
L’adozione della
lingua tedesca nel titolo del post è del tutto intenzionale. Su come si formi
lo spread nessuno dice nulla.( Si tratta sostanzialmente di un nuovo catechismo,
europeo). E’ in realtà una statistica.
(a suo confronto, la statistica dei Polli di Trilussa poteva definirsi
corretta, quando ai dati di fatto- i polli- sui quali si basava. Ma su quali
dati di fatto si basa lo spread? Su un coacervo di indicazioni delle banche.
Cioè sugli enti che hanno determinato la crisi. Sono dati non certo
impermeabili ad inframettenze e manipolazioni esterne. E che consentono di
controllare, per così dire, la situazione. In modo molto incisivo. Una volta
per raggiungere questo obiettivo si guerreggiava. Troppo rumore. Troppa platealità.Adesso la situazione si è fatta più asettica. E remunerativa per alcuni
settori, che la egemonizzano. Con il silenzioso beneplacito della pubblica
opinione. Cioè del coro
normalmente belante. Allineato e (come crede) coperto. C’è solo da chiedersi
dove è andata a finire quella che era l’Europa dei suoi fondatori. Ed allora non rimane che ad inneggiare alla Gran Bretagna ! Aveva visto giusto (sin
dall’inizio)
In effetti stupisce non poco che si intenda risolvere i problemi esistenti, facendo
ricorso, in gran parte alle tasse. E per quanto riguarda i tagli, si effettuano
in gran parte sulle pensioni. Ma per fare questo occorreva scomodare gli
accademici ? Stupisce inoltre che le attività “parzialmente” commerciali non debbano pagare l’Ici (ad es. il bar
di un oratorio). Forse che statuire, per tali attività, il pagamento, magari in
quota parte, dell’ICI violerebbe qualche (inespressa) norma della Costituzione
?. Ed i Sindacati ? Sono anch’essi costituzionalmente protetti da qualche altra
(peraltro inesistente) norma costituzionale, dato che anch’essi non pagano
l’ICI ? E conseguentemente si battono
perché l’Ici venga ripristinata e rafforzata ?
Ed i privilegi della “casta”
quando verranno aboliti ? In illo
tempore ? (Cioè mai). Dovrebbe
accompagnare il post il brano video
musicale che invita a berci sopra. In
effetti dovremmo farci un pensierino. Poiché, in mancanza d’altro,sembrerebbe
l’unica soluzione possibile. Sarebbe l’unicaalternativa al piangerci sopra. Quest’ultima è una soddisfazione
che non è il caso di dargli. A chi ? Ma ai poteri forti, naturalmente (tanto
per non fare nomi. Il video non mi sarà possibile, forse, inserirlo in questo
post (dati i mal di pancia di cui sembrano essere soggetti attualmente Splinder, youtupe ed altri ancora).
Chi ritenga il proprio tempo ben speso, potrà trovarlo su Westwin04.blog.spot. com. Penso che ne valga la pena.
Bluewind
mercoledì 7 dicembre 2011
WE CAN’T
Se nel “Porta a porta” del 612/011 si pensa di
individuare un vincente, questo non può essere Vespa. L’esordiente Monti,
gelido e cortese al tempo stesso lo ha visibilmente addomesticato con le sue battute
taglienti, sul tipo di quella : “Io non sono
qui per far piacere a Lei”. E proseguendo così fino alla risposta data alla
domanda, relativa al trattamento fiscale della manovra sui redditi alti, avente un evidente intentoprovocatorio :“Vedo che Lei è abituato a ragionare di queste cifre”. Trattasi di
una risposta resa ancora più tagliente perché data con indifferenza ed
apparente asetticità.
Poveri comici ! (non penso a nessuno in particolare, questo è ovvio.). Hanno
perduto quella che era la loro spalla (Berlusconi).
Adesso non sanno più cosa dire. Travolti dallo spettacolo del “Porta a porta” del 6/12/011 che ha
offerto agli spettatori un esempio di come deve essere un confronto dialettico basato
sulla intelligenza ed elegante, civile
combattività degli interlocutori.
Quanto sopra esposto non assolve la (a dir poco) improprietà della”manovra”, impostaci dalla diarchia
franco tedesca, manovra dalla quale, (BW spera di sbagliarsi), la recessione
non diminuirà affatto (anzi).
Il post è accompagnato dal brano video musicale di “Un italiano vero” il cui interesse è dato dal fatto che gli spettatori moscoviti, con il loro
entusiasmo simpatico e festante sembrano
più italiani veri….di quelli veri.
Bluewind
Tutti insieme (quasi)
appassionatamente
Questa volta
Gramellini (articolista del quotidiano “La
Stampa”) mi trova in sintonia con quanto scrive in data odierna sotto il
titolo “EQUITA’. Trattasi di una garbata e fondata critica al
decreto “Salva Italia”. Che ad
avviso di BW non salverà e non
rilancerà proprio nulla. Se così non fosse (ed ammesso che il Parlamento lo
approvi….così com’è)i politici
avrebbero loro stessi assunto responsabilità di governo. E non avrebbero
delegato altri, definiti tecnici, che peraltro hanno accettato di buon
grado.Infatti non si vede come possa
verificarsi la ripresa ed il rilancio se si sottopone la collettività nel suo
complesso ad un nuovo, pesante carico fiscale. In aggiunta a quello già esistente.
Del quale quasi tutti (specie quelli che non contano nulla) sono vittime
incolpevoli .
C’è pero il pianto
del ministro Fornero. Che è
veramente preoccupante. Poiché si ha la sensazione che non si riferisca ai
sacrifici impostici dal diktat franco tedesco ma a quelli che verranno. Di
entità più consistente, come garbatamente anticipato dal Premier e, meno
garbatamente, da molti altri. (Ma cosa è realmente accaduto ? Abbiamo perduto
una guerra ? Ma quando è stata dichiarata ?) In effetti non potrà esserci alcun
effettivo rilancio.
E le ipotesi positive che vengono al riguardo enunciate fanno pensare , come ho
esposto in una intervista ad una emittente televisiva in data odierna, ad una
singolarissima sindrome. Di coloro che, avendo vuotato il bicchiere, lo
ritengono ancora pieno.
E si ripromettono
di proseguire la bevuta.
Accompagna il post
un brano video musicale della “cantante
della disperazione”. (Gianna Nannini). E, vista la situazione, il brano
sembra che la descriva …come andrebbe descritta (paradossalmente).
Si è tenuto in disparte. Garbatamente. Continuando nel Suo lavoro. Di chimico. Di studioso. Di scrittore. Senza rivendicare alcuna primogenitura ideologica. Poiché il suo modo d’essere era quello di non farsi strumentalizzare da nulla e da nessuno. Ma ora c’è un pianetino che porta il Suo nome. Primolevi (il tutto unito del suo nome rispetta le regole delle denominazioni celesti). Inizialmente la sua denominazione era un numero: il 4545. Ed un numero che ha un significato. 1l 1945 è l’anno del Suo rientro da Auschwitz. Il 45 si trova tra i due 17 (174517) del numero che i nazisti gli tatuarono sull’avambraccio e che non volle mai farsi cancellare, dopo la liberazione. A volte si ritiene che tutto o quasi avvenga per caso. (Chissà se è vero). La Sua predilezione per l’astrofisica e le esplorazioni spaziali ha lasciato tracce non certo marginali nei Suoi scritti. In effetti il Suo pensiero e la Sua concezione di vita erano dei continui colpi d’ala. Verso l’alto. Una volta, quasi a giustificare le ignominie del 900, disse: “Credo che quanto si va scoprendo sull’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo sia sufficiente ad assolvere questa fine secolo (il 900) e di millennio”. (Chissà se è così). Primo Levi. Dispiace non averlo conosciuto. Ciao, caro Amico ! (permettimi di chiamarTi così)
IL male. Se apparisse così come dovrebbe apparire e cioè con un’apparenza turpe e ripugnante, la tragedia sarebbe finita prima di cominciare (B.CROCE). Ma appare in modo ben diverso da quello che è o dovrebbe essere la sua essenza. E’ un’apparenza che spesso si richiama alla grandeur, al bene comune, al male minore, al meglio tardi che mai,alla libertà, alla democrazia, alla giustizia…con quel che segue. Non è neanche da escludere che spesso sia accompagnata da un briciolo di ciò che nominalmente e buonisticamente pretende di rappresentare. Ma, se non ci si vuole ciecamente affidare all’empiria dell’apparenza, non si dovrebbe evitare di considerare che a volte alcune vicende hanno un doppio significato ed una duplice valenza Di allettantepositività a copertura della negatività di fondo. Ed è questo il male. Non c’è nessun maligno che ne è il creatore, come l’umanità intera ha ritenuto per secoli di ritenere quasi per autocostruirsi un alibi per eventi orrendamente intervenuti nel corso dei secoli.
Occorre pertanto effettuare una rilettura della vicenda Macbeth e decriptarne e porre in chiaro il suo reale contenuto che non è quello granguignolesco che si è soliti attribuirgli e superando la platealità dell’abituale giudizio che pretende di considerare il Macbeth come il dramma della sete del potere e delle conseguenti lotte per acquisirlo. Troppo facile per essere vero. In realtà, come non si fa, occorrerebbe sempre e radicalmente esercitare il principio del “dubbio metodico”, come lo chiama Cartesio.. Poiché tutto ciò che noi prendiamo per vero è forse una frottola. E sono poche le cose, sempre secondo Cartesio, di cui davvero si può essere sicri. In linea, ancora più riduttiva, con tali valutazioni, troviamo Bacone, Copernico, Galilei e Newton, Kant ed Einstein (che ha fornito alle valutazioni predette il supporto scientifico sperimentale oltre che filosofico).
Nel dramma verdiano/shakespiriano Macbeth viene descritto come un essere che possiede un senso etico di base ma al quale, nei confronti della consorte (donna dura ed ambiziosa) è incapace di dargli una qualsivoglia operatività. In realtà è il classico uomo di paglia. Incapace di fare e di non fare. Una scoria umana. Lady Macbeth. E’ il prototipo della donna che ha gli attributi esteriori della femminilità che però vengono utilizzati per fare da copertura al suo reale modo d’essere. Il Male. Non c’è nessun Maligno che lo crea. Sta costantemente dentro di noi, in equilibrio con una manciata di bene. Fino a che non si traveste esso stesso da bene (assumendo le apparenze del bene nelle sue varie tipologie: libertà, carità, amore per l’umanità…e quant’altro) per compiacerci e farci fare – ovviamente a fin di bene – scelte sbagliate. Avviene in questo caso ciò che avviene, fisicamente, dentro di noi.Quando siamo colpiti da alcuni malanni (e si tratta dei più gravi). Non a causa di epidemie, attacchi di virus e cioè per causali esterne. Ma perché, dentro di noi, alcune cellule si mettono a funzionare …all’incontrario. La foresta che si muove. E’ la foresta che simboleggia l’eticità troppo a lungo trascurata. Che in tempi più o meno lunghi o più o meno brevi prende il sopravvento sulla realtà del quotidiano (E’, ad avviso di BW, una specie di forza di gravità….dell’esistenza)